Pagine

venerdì 30 aprile 2010

“…Per la prima volta in vita mia ho sperimentato il senso delle parole “mai più”. Beh, è una cosa terribile. Le pronunciamo cento volte al giorno, ma non sappiamo cosa stiamo dicendo se non ci siamo ancora confrontati con un vero “mai più”. In fondo ci illudiamo sempre di poter controllare ciò che accade; nulla ci sembra definitivo…”
(Mauriel Barbery)

mercoledì 28 aprile 2010

"Non si può risolvere un problema con lo stesso modo di pensare che ha provocato il problema. (A.Einstein)"
Tutti noi passiamo attraverso la vita come elefanti in una cristalleria. Graffiamo qui, rompiamo lì, facendo del male a noi stessi, ad altre persone...
Il problema è trovare il modo di riparare alle ferite che abbiamo inferto, o che qualcuno a inferto a noi. A volte il dolore ci coglie di sorpresa... a volte pensiamo di poter riparare al danno... e a volte il danno è qualcosa non riusciamo neanche a vedere. ...
Siamo tutti feriti a quanto pare, alcuni di noi più di altri.
Ci portiamo dentro le ferite dell'infanzia, poi da adulti restituiamo quello che abbiamo ricevuto.
In fin dei conti tutti noi feriamo qualcuno. E poi ci mettiamo all'opera per rimediare, per quanto possiamo.
(Grey's Anatomy)

lunedì 26 aprile 2010

I veri eroi sono quelli che ogni giorno si alzano dal letto e affrontano la vita anche se gli hanno rubato i sogni e il futuro. Quelli che alzano la saracinesca di un bar o di un’officina, che vanno in un ufficio, in una fabbrica. Che non lottano per la gloria o per la fama, ma per la sopravvivenza. Sono coraggiosi.
Gli eroi veri non stanno a cavallo.
(Fabio Volo)
"Le persone dimenticano con che velocità hai fatto un lavoro ma ricordano perfettamente quanto bene lo hai fatto."
(Howard W. Newton)

venerdì 23 aprile 2010

Nel lavoro su se stessi si comincia con la forma esteriore; poi la forma esteriore apporta una sensibilità interiore e, infine, la sensibilità interiore apporta un senso più profondo di libertà. Così è un triplice processo. Lo stesso processo si applica a qualunque cosa facciate. All'inizio, è soprattutto un grande tira-molla; nel mezzo è a volte un tira-molla e a volte una cosa naturale; poi, infine, diventa naturale.
È così anche nella pratica della meditazione seduta: in un primo tempo è una lotta; a un certo momento è sia una lotta che un sollievo e alla fine è molto facile. È come indossare un anello nuovo; per i primissimi giorni dà un po' di impaccio, ma poi si trasforma in una parte della vostra mano.
(Chögyam Trungpa)

mercoledì 21 aprile 2010

Se vi accade qualcosa significa che potete sopportarlo per giungere dove avevate prestabilito.
"Sopportare" non significa subire, essere passivamente sotto quell'azione, ma sopportare significa supportare, portare sopra, su di voi quel peso perché da quella fatica vi verrà una comprensione di illuminazione o di risposta alle vostre domande.
(Cristina Vignoli)

lunedì 19 aprile 2010

Se l'elefante della mente è legato da ogni lato dalla corda della presenza mentale, tutte le paure svaniscono e sorge la totale felicità.
Tutti i nemici: tigri, leoni, elefanti, orsi e serpenti (delle nostre emozioni); tutti i guardiani dell'inferno: demoni e orrori, tutti sono legati dalla padronanza della mente e, domando quella mente, tutti sono sottomessi.
Perché dalla mente provengono tutte le paure e le innumerevoli sofferenze.
(Shantideva - VIII Secolo d.c.)

domenica 18 aprile 2010

Le navi, così come le persone, viaggiano male se hanno il vento esattamente di poppa, perché le spinge pigramente lungo la loro rotta senza bisogno di far manovre o di gestire le vele: sembra che il vento sia favorevole, in quanto soffia nella direzione in cui si vuole andare, ma in effetti è distruttivo, in quanto induce ad allentare la tensione e a trascurare le proprie capacità.
Ciò di cui si ha bisogno è un vento leggermente contrario alla nave, così si manterrà la tensione, la linfa potrà scorrere e le idee potranno germogliare: le navi, come le persone, reagiscono alle sfide.(James Michener)

giovedì 15 aprile 2010

Il Piccolo Principe incontrò un mercante di pillole che calmavano la sete.
"Perché vendi questa roba?" chiese il Piccolo Principe.
"E' una grossa economia di tempo" disse il mercante "gli esperti hanno fatto dei calcoli. Si risparmiano 53 minuti alla settimana."
"E che cosa se ne fa di questi 53 minuti?" chiese perplesso il Piccolo Principe
"Se ne fa quel che si vuole.." rispose sicuro il mercante.
"Io" disse il Piccolo Principe "se avessi 53 minuti da spendere, camminerei adagio, adagio verso la fontana.."
(Antoine de Saint Exupéry)

mercoledì 14 aprile 2010

Ti voglio offrire almeno qualche fiore.
Una rosa ad esempio, è il simbolo dell’amore con cui ti auguro di ricevere e di gustare tutti i segnali dell’affetto e di simpatia che ti circondano!
E poi un girasole, il cui giallo lucente è invito ad accondiscendere ai ritmi sorprendenti della vita. Infine un cespetto di viole, che suggeriscono modestia e umiltà e ci ricorda che certe cose, in apparenza insignificanti, hanno il loro pregio!
(Pam Brown)

martedì 13 aprile 2010

Le condizioni ideali che tu ricerchi non esistono. Certi difetti non riusciranno mai a essere eliminati.
Il trucco consiste nell'essere consapevole che, malgrado tutti i difetti, sei una persona straordinaria.
Sì, tu ti conosci molto bene, ma cerchi di oltrepassare i limiti ai quali sei abituato. Sii - per dieci minuti al giorno - quella persona che hai sempre desiderato essere. Se il problema è l'inibizione, sforzati di parlare. Se il problema è la colpa, sentiti approvato. Se la difficoltà è sentire il rifiuto del mondo, cerca consapevolmente di attirare tutti gli sguardi. Ti troverai in qualche situazione difficile, ma ne vale la pena.
Chi, per dieci minuti al giorno, riesce a essere ciò che ha sognato, sta già facendo un grande progresso.
(Coelho)

domenica 11 aprile 2010

La speranza è un rischio che bisogna correre.
(Georgese Bernanos)

giovedì 8 aprile 2010

In un mondo in cui tutto trama per separare ciò che è unito, non c'è missione più nobile, né coraggio più grande, di quello che si adopera per ristabilire quanto, nell'ambito del cuore, rischia di crollare o spezzarsi.
Ma occorre sempre, instancabilmente, vegliare, fortificare, prendersi cura, rispettare i ritmi, ridare vigore, favorire l'armonia e allontanare le erbacce invadenti dal nostro giardino interiore.
Seminare, come segno di alleanza, granelli di pace e di unità!
(Francois Garagnon)

martedì 6 aprile 2010

Due Ciliegi innamorati, nati distanti, si guardavano senza potersi toccare.
Li vide una Nuvola, che mossa a compassione, pianse dal dolore ed agitò le loro foglie.. ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.
Li vide una Tempesta, che mossa a compassione, urlò dal dolore ed agitò i loro rami.. ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.
Li vide una Montagna, che mossa a compassione, tremò dal dolore ed agitò i loro tronchi.. ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.
Nuvola, Tempesta e Montagna ignoravano, che sotto la terra, le radici dei Ciliegi erano intrecciate in un abbraccio senza tempo.
(Anonimo)

lunedì 5 aprile 2010

Un mio amico avvocato, Renato Pacca, mi manda un testo interessante: vari studi biologici dimostrano che un rospo immerso in un recipiente con l’acqua del suo stagno rimane statico per tutto il tempo in cui riscaldiamo il liquido. Il rospo non reagisce al graduale aumento di temperatura (cambiamenti di ambiente) e muore quando l’acqua raggiunge il bollore, gonfio e felice.
D’altro canto, un rospo che venga gettato nello stesso recipiente in cui l’acqua sia già in ebollizione, balza immediatamente fuori. Un po’ scottato, ma vivo!
A volte siamo dei rospi bolliti. Non ci accorgiamo dei cambiamenti. Pensiamo che vada tutto benissimo, o che ciò che non va passerà – che sia solo questione di tempo. Siamo sul punto di morire, ma ce ne restiamo lì a galleggiare, stabili e apatici, nell’acqua che si riscalda un minuto dopo l’altro. E così finiamo per morire, tutti gonfi e felici, senza esserci accorti dei cambiamenti intorno a noi.
Ci sono dei rospi bolliti che sono ancora convinti che l’elemento fondamentale sia l’obbedienza, e non la competenza: comanda chi può, e obbedisce chi ha giudizio.
E in tutto questo, dov’è la vita vera?
È meglio uscire mezzo scottati da una situazione, ma vivi e pronti ad agire.
(Coelho)

giovedì 1 aprile 2010

Nel protestare contro una guerra, possiamo credere di essere una persona pacifica, un vero rappresentante della pace, ma questa nostra presunzione non sempre corrisponde alla realtà.
Osservando in profondità ci accorgiamo che le radici della guerra sono presenti nel nostro stile di vita privo di consapevolezza.
Se noi non siamo in pace, non possiamo fare niente per la pace.
(Thich Nhat Hanh)