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martedì 28 aprile 2009

Ed è proprio quello che non si potrebbe
quello che vorrei,
ed è sempre quello che non si farebbe
quello che farei,
ed è come quello che non si direbbe
che direi
quando dico che non è cosi il mondo
che vorrei
(Vasco Rossi, da “Il mondo che vorrei”)

lunedì 27 aprile 2009

Il discorso è una forza potente, ma quanta attenzione prestiamo ai nostri discorsi? . . . Mettiamo realmente una certa saggezza e sensibilità nel nostro parlare? Che cosa c'è dietro i nostri discorsi, che cosa li motiva? C'è veramente bisogno di dire una certa cosa? Quando cominciai a prestare attenzione ai miei discorsi, feci un esperimento: per parecchi mesi decisi di non parlare mai di nessuna terza persona; di astenermi dal parlare a qualcuno di qualcun altro. Nessun pettegolezzo.
Risultato: il novanta per cento dei miei discorsi fu eliminato. Prima di fare quest'esperimento, non avevo idea di aver sprecato così tanto tempo ed energia in questo genere di discorsi. Non che le mie parole fossero particolarmente maliziose, ma erano per la maggior parte inutili. Trovai immensamente interessante osservare l'effetto di questo esperimento sulla mia mente. Mentre smettevo in questo modo di parlare, mi rendevo conto che in una maniera o nell'altra i miei discorsi implicavano sempre giudizi su qualcun altro. Arrestando tali discorsi per un istante, la mia mente divenne meno giudicante, non solo verso gli altri, ma anche verso me stesso, e questo fu un grande sollievo.
(Joseph Goldstein)
Dalla finestra, l'uomo notò che il maestro sufi Uways stava riposando nella piazza davanti alla sua casa. "Forse lui può dirmi qualcosa di importante", pensò. Uscì e, fingendosi distratto, si avvicinò al maestro.Dopo alcuni istanti di esitazione, domandò a Uways: "come si sente oggi? " "Come uno che si è svegliato al mattino e non sa se sarà vivo alla fine della giornata", rispose il maestro. "Ma questa non è una novità", disse l'uomo. "In definitiva, tutti gli esseri umani si trovano nella stessa situazione". "Sì", disse Uways. "Ma quante persone a questo mondo se ne rendono realmente conto?"
(Coelho)

mercoledì 22 aprile 2009

“A quel punto invece, compresi che ognuno sta in mezzo agli altri. Ognuno deve capire, curare e definire il proprio mondo interiore e deve però ricordare anche che quello degli altri è in fondo un mondo simile, in quanto tutti provano allo stesso modo la gioia ed il sorriso, il dolore e il pianto. Anche se ognuno vede e vive le situazioni della sua vita e le sue aspettative in maniere e intensità diverse, anche se ognuno mostra e intercambia facciate diverse”.
(Gaetano Barreca)

martedì 21 aprile 2009

La prima nobile verità dichiara fermamente, senza ombra di dubbio, che il dolore è inerente alla vita in sé semplicemente perché tutto cambia. La seconda nobile verità spiega che la sofferenza è ciò che ci accade quando resistiamo alla nostra esperienza di vita, qualunque sia, piuttosto che accettarla e aprirci con una risposta saggia e compassionevole. Da questo punto di vista, c'è una grande differenza fra dolore e sofferenza. Il dolore è inevitabile, connaturato con la vita stessa; la sofferenza non è inevitabile. Se la sofferenza è ciò che ci accade quando lottiamo con la nostra esperienza a causa della nostra incapacità di accettarla, allora soffrire è un supplemento facoltativo. Quando ho incominciato a praticare ho sbagliato a capire e ho creduto che se avessi meditato con sufficiente impegno l'avrei fatta finita con tutto il dolore, ma si è rivelato un grosso errore. Sono rimasta molto delusa quando l'ho scoperto e mi vergognavo d'essere stata tanto ingenua. È evidente che non riusciremo a farla finita col dolore nel corso di questa vita. Il Buddha disse: «Tutto ciò che ci è caro ci fa soffrire». Quelli di noi che hanno scelto una vita di relazione hanno deciso che ne vale la pena.
(Sylvia Boorstein )

lunedì 20 aprile 2009

[Le montagne si scalano in un equilibrio che oscilla tra l'inquietudine e lo sfinimento. Poi, quando smetti di pensare alla meta, ogni passo non è soltanto un mezzo, ma un evento fine a se stesso. (...) Queste sono cose che dovresti notare comunque.
Vivere soltanto in funzione di una meta è sciocco.
E' sui fianchi delle montagne, e non sulla cima che si sviluppa la vita.
Ma evidentemente senza la cima non si possono avere i fianchi.
E' la cima che determina i fianchi. E così saliamo...]
(Robert M. Pirsig - L'Arte della Manutenzione Della Motocicletta)
... così' per amare, bisogna imparare prima a pazientare, a sapere stare da soli, ad accettare l’altro e rispettarlo; importante poi è avere fiducia in se stessi perché' in fondo e' nel rapporto con il proprio sé che si sviluppa il rapporto con il prossimo.
[Erich Fromm]

venerdì 17 aprile 2009

Tutti commettiamo errori di tanto in tanto.
La vita religiosa consiste nell'imparare a rendere i nostri errori meno frequenti. A questo scopo, nel nostro monastero, abbiamo adottato la politica di permettere ai monaci di sbagliare.
Quando i monaci non hanno paura di commettere errori, non ne fanno poi così tanti.
(Ajahn Brahm)

giovedì 16 aprile 2009

Non riesco a capire se sia giusto sacrificarsi per un futuro migliore o se sia meglio vivere giorno dopo giorno il presente rischiando di non avere nessuna garanzia per il futuro. Ma la vita è veramente come il gelato biscotto vaniglia e cioccolato?
Quando ero piccolo ed andavo all’oratorio prendevo sempre il gelato biscotto, era diviso in due, metà vaniglia e metà cioccolato. Io preferivo la vaniglia, allora iniziavo a mangiarlo dal cioccolato, così me la tenevo per la fine. Da vero cattolico mettevo il sacrificio davanti e la goduria dopo. Una volta a metà mi è caduto, proprio quando dovevo mangiare la vaniglia… ploff! Per terra. Una volta solamente. E’ successo solo una volta.
E se la mia vita fosse proprio quella volta?
(Fabio Volo – Esco a fare due passi)

martedì 14 aprile 2009

il cuore dei semplici è come quello dei bambini: è sensibile, gioisce e si intristisce in un baleno. A volte è più grande della norma perché è gonfio di tantissime emozioni che nemmeno sa di contenere, emozioni così forti da farsi udire anche da quelli che il cuore pensano sia solo un muscolo e basta!
(Maryte')

lunedì 13 aprile 2009

I vecchi saggi raccontano che il corpo umano si tiene in equilibrio con la felicità e ogni volta che questa viene a mancare insorgono i disturbi, le malattie: la felicità è l'equilibrio dell'universo.
(R.Battaglia)

giovedì 9 aprile 2009

Io cerco dei vestiti che siano perfetti per me,
ma non li trovo da nessuna parte
forme, tessuti e colori capaci di esprimere tutto quello che ho dentro
vestiti che dicano che sono viva qui, in questo momento
provo a mettere insieme tutte le immagini che conosco, ma non funziona
in questo paese, oggi, nemmeno i miei genitori riescono a trovarli.
Come una bambola kokeshi
come un uovo sodo senza il guscio
come un feto in attesa di venire alla luce
aspetto qualcosa
come un pulcino appena nato ancora bagnato
ho il presentimento delle cose lieti e delle cose tristi che stanno per accadere
neanche questo riesco a esprimere in parole, non ancora
ma mi batte il cuore, sono viva.
In questo paese, indipendentemente da dove si nasce
siamo pressati, incalzati, costretti in una forma
anche nella più remota campagna , è un susseguirsi di stradoni diritti e anonimi
ed enormi negozi di cattivo gusto
ma se guardo il verde delle montagne fitte di alberi mi vengono le lacrime agli occhi
una piccola cascata che mi sembra un giocattolo
il colore grigio del mare tranquillo come un lago
amo questa natura delicata che c'è solo qui da noi.
Sono tempi in cui può accadere di tutto
si organizzano con grande impegno convegni in difesa degli uccellini
mentre i bambini uccidono i gatti
la gente partecipa con gioia a un'antica festa popolare portando a spalle
il palanchino sacro, e intanto qualcuno mette il veleno nel cibo di tutti
molti dicono che non sanno più in cosa credere.
Forse non c'entra molto, ma c'è la madre di una mia amica che ha sempre
le unghie perfettamente in ordine
la sua cucina, che non viene mai usata, è tutta scintillante
da loro si mangiano solo cibi comprati già pronti
in raffinati negozi di gastronomia
e pane francese che si fanno recapitare a casa appena sfornato
ma la mia amica è amata.
Mia madre è di famiglia contadina, la mia cucina è sempre schizzata di grasso
lei fa da mangiare riso bianco, tempura e verdure in salamoia, è una cuoca fantastica
anch'io sono amata.
Più che gli aspetti negativi delle differenze
conta la possibilità di coltivare l'amore e di capirsi l'uno con l'altro
la possibilità di crescere
in quest'epoca che si muove vertiginosamente, non faccio che vedere gente,
tante persone tutte diverse
e posso incontrarle senza paura,
da qualunque posto vengano,
qualunque sia il loro aspetto
seguendo l'istinto, abbandonando i pregiudizi
la nostra anima diventa sempre più meravigliosa.
Mi piace mangiare,
prendermela comoda,
stare in salute,
essere approvata dagli altri, il denaro,
evitare di vedere le cose brutte,
ma non è per questo che vivo.
Per fare quello che mi interessa davvero
posso anche non mangiare, avere guai,
ammalarmi, essere criticata,
restare senza un soldo,
vedere un sacco di cose brutte
fa lo stesso.
Sono fiera di questa mia convinzione, per infantile che sia
vivere è vedere entrambi i lati delle cose
non è mica roba da poco
vorrei che tv e giornali smettessero di raccontare solo cose tristi

in questo mio nuovo viaggio
che è ancora appena all'inizio.
(Banana Yoshimoto -Bambole Kokeshi)

mercoledì 8 aprile 2009

Quando si va verso un obiettivo, e' molto importante prestare attenzione al Cammino.
E' il Cammino che ci insegna sempre la maniera migliore di arrivare, e ci arricchisce mentre lo percorriamo.
(Paolo Coelho)

martedì 7 aprile 2009

Puoi costruire qualcosa di bello anche con le pietre che trovi sul tuo cammino.
(Johann Wolfgang Goethe)

domenica 5 aprile 2009

Trenta raggi convergono sul mozzo, ma è il foro centrale che rende utile la ruota.
Plasmiamo la creta per formare un recipiente, ma è il vuoto centrale che rende utile un recipiente. Ritagliamo porte e finestre nella pareti di una stanza: sono queste aperture che rendono utile una stanza. Perciò il pieno ha una sua funzione, ma l'utilità essenziale appartiene al vuoto
(Lao Tzu)

giovedì 2 aprile 2009

Talvolta è meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile piuttosto che non partire mai.
(Giorgio Faletti)

mercoledì 1 aprile 2009

“La vita di ciascuno di noi è un romanzo. Siamo tutti prigionieri di un’invisibile ragnatela di cui siamo anche gli artefici. Se imparassimo a comprendere e a vedere queste ripetizioni e coincidenze, l’esistenza di ciascuno di noi diventerebbe più chiara, più sensibile a ciò che siamo e a ciò che dovremmo essere …
Siamo in fondo meno liberi di quanto crediamo. Possiamo vivere la “nostra” vita e non quella dei nostri genitori o nonni cogliendo il proprio destino ed evitare i tranelli delle ripetizioni transgenerazionali inconsce.”
(Anne Anceline Schutzenberger – La sindrome degli antenati )