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mercoledì 1 aprile 2009

“La vita di ciascuno di noi è un romanzo. Siamo tutti prigionieri di un’invisibile ragnatela di cui siamo anche gli artefici. Se imparassimo a comprendere e a vedere queste ripetizioni e coincidenze, l’esistenza di ciascuno di noi diventerebbe più chiara, più sensibile a ciò che siamo e a ciò che dovremmo essere …
Siamo in fondo meno liberi di quanto crediamo. Possiamo vivere la “nostra” vita e non quella dei nostri genitori o nonni cogliendo il proprio destino ed evitare i tranelli delle ripetizioni transgenerazionali inconsce.”
(Anne Anceline Schutzenberger – La sindrome degli antenati )

1 commento:

Anonimo ha detto...

Nelle ragnatele bisognerebbe muoversi il meno possibile ed invece certe volte è meglio dimenarsi fino a trasformare la preda in predatore della conoscenza. Forse, qualcosa sortisce.. forse, ci si trasforma in generazione di umani pacificatori !