Perché i pensieri negativi non alberghino in noi, dobbiamo sorridere spesso…
(TAO)
“Le belle parole dei saggi e poeti di tutto il mondo mi aiutano spesso a dire quello che non so esprimere”. Questa frase di R. Battaglia racchiude un po’ tutti i miei “buongiorno”, utilizzateli pure, quando vengono inoltrati non sono più miei, ma diventano un po’ di tutti, bisogna seminare saggezza, perché… “la saggezza non è nulla se non conduce alla felicità”!
Pagine
mercoledì 27 ottobre 2010
lunedì 25 ottobre 2010
domenica 24 ottobre 2010
Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l’onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri che salvano. Sono l’unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l’ho capito.
Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male.
Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male.
E’ lì che salta tutto, non c’è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare. Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatta tanto di quel male che tu non te lo puoi nemmeno immaginare.”
(Alessandro Baricco)
(Alessandro Baricco)
giovedì 21 ottobre 2010
mercoledì 20 ottobre 2010
La mente è l'artefice di tutte le cose. Voi dovete indurla a creare soltanto il bene. Se, con tutta la forza della volontà dinamica, vi concentrerete su un determinato pensiero, alla fine lo vedrete prendere una tangibile forma esteriore. Quando riuscirete a servirvi della volontà esclusivamente per scopi costruttivi diverrete padroni del vostro destino.
(Paramahansa Yogananda)
(Paramahansa Yogananda)
lunedì 18 ottobre 2010
domenica 17 ottobre 2010
Quando siamo arrabbiati possiamo avvertire il bisogno di comunicare ciò che sentiamo, ma il problema è come farlo. Buttare semplicemente addosso alla gente la nostra rabbia non è gentile né efficace. Forse si pensa: «Beh, sono così ottusi che ho bisogno di gridare per arrivare fino a loro».
Ma è difficile per le altre persone accogliere ciò che si dice loro se si urla, perché si alzano istintivamente gli scudi. Gli altri sono preda della reazione compulsiva che passa per le loro teste proprio come lo siamo noi della nostra rabbia. Se ci concediamo di calmarci prima di affrontare la situazione, possiamo lasciar andare la rabbia e l'atteggiamento difensivo.
Come tutti abbiamo sperimentato, non si riesce a pensare obiettivamente quando si è preda di una forte emozione. C'è bisogno di spazio per pensare con chiarezza, per vedere ciò che veramente ci disturba, per poi decidere che cosa veramente abbiamo bisogno di — o vogliamo — comunicare.
(Lama Palden)
Ma è difficile per le altre persone accogliere ciò che si dice loro se si urla, perché si alzano istintivamente gli scudi. Gli altri sono preda della reazione compulsiva che passa per le loro teste proprio come lo siamo noi della nostra rabbia. Se ci concediamo di calmarci prima di affrontare la situazione, possiamo lasciar andare la rabbia e l'atteggiamento difensivo.
Come tutti abbiamo sperimentato, non si riesce a pensare obiettivamente quando si è preda di una forte emozione. C'è bisogno di spazio per pensare con chiarezza, per vedere ciò che veramente ci disturba, per poi decidere che cosa veramente abbiamo bisogno di — o vogliamo — comunicare.
(Lama Palden)
giovedì 14 ottobre 2010
lunedì 11 ottobre 2010
giovedì 7 ottobre 2010
Per realizzare la propria vera natura non c'è alcuno sforzo speciale da fare. Tutti gli sforzi sono parte dell'attuale oscuramento della verità.
Una donna ha al collo una collana, ma si dimentica di averla e immagina d'averla persa. Così si mette febbrilmente a cercarla qua e là, dappertutto. Non trovandola, chiede a tutti i conoscenti se l'abbiano vista, finché un amico gentile non le indica il collo e le dice di toccare con mano lei stessa la collana che indossa. La donna obbedisce e trova la collana, provando un'immensa felicità. In seguito, quando incontra le altre persone che le chiedono se abbia ritrovato la collana, risponde di sì, e racconta di come avesse creduto d'averla perduta e invece l'abbia successivamente trovata. La felicità provata nel ritrovarsela al collo è pari alla felicità che avrebbe provato trovando un bene effettivamente perduto, ma, in effetti, non l'ha mai persa né recuperata. Tuttavia prima era disperata e adesso è felice.
La stessa cosa avviene con la realizzazione della propria vera natura.
(Ramana Maharshi)
Una donna ha al collo una collana, ma si dimentica di averla e immagina d'averla persa. Così si mette febbrilmente a cercarla qua e là, dappertutto. Non trovandola, chiede a tutti i conoscenti se l'abbiano vista, finché un amico gentile non le indica il collo e le dice di toccare con mano lei stessa la collana che indossa. La donna obbedisce e trova la collana, provando un'immensa felicità. In seguito, quando incontra le altre persone che le chiedono se abbia ritrovato la collana, risponde di sì, e racconta di come avesse creduto d'averla perduta e invece l'abbia successivamente trovata. La felicità provata nel ritrovarsela al collo è pari alla felicità che avrebbe provato trovando un bene effettivamente perduto, ma, in effetti, non l'ha mai persa né recuperata. Tuttavia prima era disperata e adesso è felice.
La stessa cosa avviene con la realizzazione della propria vera natura.
(Ramana Maharshi)
lunedì 4 ottobre 2010
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