Lo
dimentico ogni volta e ogni volta me lo ripeto, che per arrivare al dieci serve
l’uno e il due, il tre ed anche il quattro. Può capitare di saltare un cinque o
forse un sei, ma allora il sette sarà più faticoso, servirà più tempo per
raggiungerlo. E ancora più tempo per convincersi d’averlo.
La gradualità rassicura, ma non è semplice
sopportarne la lentezza. Eppure serve e non la si può evitare.
L’importante è non fissarsi sull’età, sui
tempi, su quello che fanno gli altri intorno a sè, su come si “dovrebbe essere”
e non si è ancora.
(Laura Imai Messina)