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domenica 11 gennaio 2009

Un uomo sedeva nel mio stesso scompartimento in treno.
Ad ogni stazione si alzava e guardava fuori del finestrino ansiosamente, poi si risiedeva e sospirava dopo aver brontolato il nome della stazione. Dopo quattro o cinque stazioni il vicino di posto gli chiese preoccupato: «C'è qualcosa che non va? Mi sembra così terribilmente agitato».
L'uomo lo guardò e rispose: «Veramente avrei dovuto cambiare da un bel po' di tempo. Sto andando nella direzione sbagliata. Ma sto così comodo e al caldo, qui...
(B. Ferrero)

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