Pagine

martedì 25 maggio 2010

Le nostre menti sono abituate a pensare, ma se vogliamo star calmi e in pace questo è esattamente ciò che dobbiamo smettere di fare. È più presto detto che fatto, perché la mente continuerà a far ciò che è solita fare. C'è un'altra ragione per cui è difficile smettere le vecchie abitudini: il pensiero è l'unico supporto che l'ego abbia mentre meditiamo e soprattutto quando osserviamo il silenzio nobile. «Penso, quindi sono». La filosofia occidentale lo ritiene una verità assoluta, ma, in realtà, è una verità relativa, che noi tutti sperimentiamo. Quando pensiamo, sappiamo che ci siamo; quando non c'è chiacchiericcio nella mente, crediamo di perdere il controllo. La nostra prima difficoltà è che, anche se vogliamo star calmi, in pace e senza pensieri, la mente non ne vuole sapere. Così invece di cercare ripetutamente di calmarci possiamo usare qualunque cosa si presenti per acquisire una certa comprensione.
Un briciolo di comprensione apporta un briciolo di calma e un briciolo di calma apporta briciolo di comprensione.
(Ayya Khema)

Nessun commento: