“Le belle parole dei saggi e poeti di tutto il mondo mi aiutano spesso a dire quello che non so esprimere”. Questa frase di R. Battaglia racchiude un po’ tutti i miei “buongiorno”, utilizzateli pure, quando vengono inoltrati non sono più miei, ma diventano un po’ di tutti, bisogna seminare saggezza, perché… “la saggezza non è nulla se non conduce alla felicità”!
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giovedì 28 aprile 2011
martedì 26 aprile 2011
Rintontiti da droghe, caffe’, sigarette, alcol, zuccheri, eccessi della carne,
delusi dalla politica, dalla religione, dalla scienza, dall’economia,
dalle guerre ’patriottiche’, dalla cultura, dalla famiglia,
tristi animali privi di uno scopo ma con la maschera
di persone soddisfatte, passeggiavamo per le vie del nostro pianeta
consapevoli che pian piano lo stavamo avvelenando.
La malattia della nostra società era davvero grave.
Un’antica storiella cinese mi aiutò a uscire dal baratro.
Una grande montagna proietta la sua ombra su un villaggio.
Per mancanza d’irradiazione solare, i bambini crescono rachitici.
Un bel giorno gli abitanti del paese vedono il più anziano di loro
uscire dal villaggio con in mano un cucchiaio di porcellana.
’Dove vai?’ gli chiedono.
Risponde:’Vado alla montagna.’
’Perche’?’
’Per spostarla.’
’Con che cosa?’
’Con questo cucchiaio.’
’Ma tu sei matto! Non ci riuscirai mai!’
’Non sono matto, so che non riuscirò mai a spostarla,
però qualcuno deve pur cominciare.’
(Alejandro Jodorowsky)
delusi dalla politica, dalla religione, dalla scienza, dall’economia,
dalle guerre ’patriottiche’, dalla cultura, dalla famiglia,
tristi animali privi di uno scopo ma con la maschera
di persone soddisfatte, passeggiavamo per le vie del nostro pianeta
consapevoli che pian piano lo stavamo avvelenando.
La malattia della nostra società era davvero grave.
Un’antica storiella cinese mi aiutò a uscire dal baratro.
Una grande montagna proietta la sua ombra su un villaggio.
Per mancanza d’irradiazione solare, i bambini crescono rachitici.
Un bel giorno gli abitanti del paese vedono il più anziano di loro
uscire dal villaggio con in mano un cucchiaio di porcellana.
’Dove vai?’ gli chiedono.
Risponde:’Vado alla montagna.’
’Perche’?’
’Per spostarla.’
’Con che cosa?’
’Con questo cucchiaio.’
’Ma tu sei matto! Non ci riuscirai mai!’
’Non sono matto, so che non riuscirò mai a spostarla,
però qualcuno deve pur cominciare.’
(Alejandro Jodorowsky)
giovedì 21 aprile 2011
mercoledì 20 aprile 2011
martedì 19 aprile 2011
mercoledì 13 aprile 2011
lunedì 11 aprile 2011
Affinché nel nostro corpo e nella nostra anima possa avvenire una guarigione, dovremmo imparare a permettere sia al corpo sia alla coscienza di riposare.
Nessuno sforzo dovrebbe essere fatto nè dal corpo nè dalla coscienza.
Questo è shamatha, la pratica del fermare e calmare, ed è qualcosa che va imparato.
La pratica di shamatha, fermare, è la pratica del non fare niente.
(Thich Nhat Hanh)
Nessuno sforzo dovrebbe essere fatto nè dal corpo nè dalla coscienza.
Questo è shamatha, la pratica del fermare e calmare, ed è qualcosa che va imparato.
La pratica di shamatha, fermare, è la pratica del non fare niente.
(Thich Nhat Hanh)
martedì 5 aprile 2011
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